Qui curano così
"Attualità in Senologia" pubblica un articolo del Dott. Claudio Pedrazzoli
La rivista ufficiale italiana di Senologia “Attualità in Senologia”, di cui è Presidente il Prof. Umberto Veronesi, ha pubblicato un articolo dal titolo “QUI CURANO COSI’” a cura del Dott. Claudio Pedrazzoli, Responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di Chirurgia Generale, a prevalente indirizzo Oncologico e Ricostruttivo dell’Arcispedale S. Maria Nuova.
Riteniamo che l’articolo sia un importante riconoscimento al “Modello Reggio Emilia” quale esempio di programmazione, stesura di protocolli e linee guida nel trattamento del tumore della mammella.
“Modello Reggio Emilia” perché è il frutto dell’attività non di una singola figura professionale, ma della collaborazione di più professionisti: radiologi, medici nucleari, oncologi, chirurghi, radioterapisti, anatomopatologi, fisioterapisti e ginecologi, dei quali non vogliamo ricordare i singoli nomi per non tralasciarne qualcuno.
Questa collaborazione tra specialisti ha fatto si che Reggio Emilia sia una delle prime città dove è possibile eseguire la biopsia con mammotome, la lettura estemporanea del linfonodo sentinella e la localizzazione ROLL dei tumori non palpabili della mammella, che sono sempre più frequenti con l’avvio del programma di screening mammografico.
Oggi il trattamento del tumore mammario, come pure di tutti gli altri, non può che essere multidisciplinare ed anche in sede di intervento chirurgico l’operatore non può fare a meno proprio in quel momento del radiologo, del medico nucleare e del patologo.
Soltanto con l’interdisciplinarietà è possibile seguire e rispettare protocolli e linee guida. Proprio per il rigoroso rispetto di questi protocolli il “modello Reggio Emilia” è stato scelto dal Prof. U. Veronesi per uno studio multicentrico sul trattamento radioterapico o meno postoperatorio dopo interventi chirurgici in alcune fasce d’età. Questa collaborazione non solo ha coinvolto i vari specialisti dell’Azienda Ospedaliera Arcispedale S. Maria Nuova, ma ha sviluppato una stretta collaborazione tra Azienda USL e soprattutto tra la Struttura Semplice di Chirurgia Oncologica dell’ASMN e la Divisione Chirurgica dell’Ospedale Magati di Scandiano, diretta dal Dott. Corrado Zanni.
Riteniamo che l’articolo sia un importante riconoscimento al “Modello Reggio Emilia” quale esempio di programmazione, stesura di protocolli e linee guida nel trattamento del tumore della mammella.
“Modello Reggio Emilia” perché è il frutto dell’attività non di una singola figura professionale, ma della collaborazione di più professionisti: radiologi, medici nucleari, oncologi, chirurghi, radioterapisti, anatomopatologi, fisioterapisti e ginecologi, dei quali non vogliamo ricordare i singoli nomi per non tralasciarne qualcuno.
Questa collaborazione tra specialisti ha fatto si che Reggio Emilia sia una delle prime città dove è possibile eseguire la biopsia con mammotome, la lettura estemporanea del linfonodo sentinella e la localizzazione ROLL dei tumori non palpabili della mammella, che sono sempre più frequenti con l’avvio del programma di screening mammografico.
Oggi il trattamento del tumore mammario, come pure di tutti gli altri, non può che essere multidisciplinare ed anche in sede di intervento chirurgico l’operatore non può fare a meno proprio in quel momento del radiologo, del medico nucleare e del patologo.
Soltanto con l’interdisciplinarietà è possibile seguire e rispettare protocolli e linee guida. Proprio per il rigoroso rispetto di questi protocolli il “modello Reggio Emilia” è stato scelto dal Prof. U. Veronesi per uno studio multicentrico sul trattamento radioterapico o meno postoperatorio dopo interventi chirurgici in alcune fasce d’età. Questa collaborazione non solo ha coinvolto i vari specialisti dell’Azienda Ospedaliera Arcispedale S. Maria Nuova, ma ha sviluppato una stretta collaborazione tra Azienda USL e soprattutto tra la Struttura Semplice di Chirurgia Oncologica dell’ASMN e la Divisione Chirurgica dell’Ospedale Magati di Scandiano, diretta dal Dott. Corrado Zanni.