1ST Italian Expert Meeting Greenlight Laser: Reggio Emilia capitale del laser in grado di guarire la prostata in un'ora
Dal primo meeting nazionale di chirurgia laser, che si svolgerà il 4 marzo 2015 presso l’Urologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, in prima linea si pone Greenlight, il rivoluzionario laser al triborato di litio, l’unico che per la prima volta guarisce, in anestesia spinale e con dimissione in 24 ore, l’ipertrofia prostatica benigna, un disturbo che colpisce l’80% degli italiani over-50, proteggendone il cuore e l’amore.
"L’innovativa metodica”, spiega il dottor Franco Bergamaschi, organizzatore dell’incontro che riunisce a confronto i massimi esperti italiani e direttore dell’Urologia del Santa Maria Nuova, “è già in uso da circa tre anni nel nostro Centro a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale. La metodica vanta una mia casistica personale di oltre 200 interventi effettuati con successo e in tutta sicurezza anche in pazienti affetti da malattie cardiovascolari, della coagulazione del sangue e i portatori di stent endocoronarici in terapia con farmaci anticoagulanti e/o antiaggreganti, che non sono più costretti a sospenderli, come avviene con la chirurgia tradizionale. In futuro l’intervento laser si potrà effettuare in ambulatorio e per ora ha già abbattuto le liste di attesa”. Con il laser al triborato di litio o laser verde, l'Unità urologica reggiana, già nota per l'impiego di avanzate tecniche di chirurgia mininvasiva, diventa centro di riferimento non solo per l'Emilia Romagna, dove vanta una capacità operativa di assoluto rilievo, ma per tutto il territorio nazionale proprio per la cura dell'ipertrofia prostatica benigna (IPB), un problema sociosanitario destinato a crescere con l'incremento della popolazione maschile in età a rischio.
Dice il dottor Bergamaschi: “Sono sovente i malati stessi che chiedono il laser perché hanno ascoltato l’esperienza di pazienti già operati con piena soddisfazione. C’è un fitto passaparola. Personalmente ho dedicato la mia vita professionale nella ricerca sulle metodiche alternative alla Turp (la metodica più diffusa in Italia) e ora dopo 200 interventi sono in grado di affermare che il trattamento Greenlight ne è veramente l'alternativo, migliorando anche il modo di approcciarsi al malato. E’ la prima volta che la ricerca ha portato a risultati dal punto di vista dei sintomi superiori o paragonabili a quelli che si ottengono con la Turp, mentre dal punto di vista delle complicanze e del ritorno alla vita normale, il laser è nettamente superiore". Il meeting si aprirà con tre interventi svolti in contemporanea, uno effettuato dal dottor Bergamaschi, l’altro dallo spagnolo dottor Fernando Gomez Sancha e l’ultimo dall’urologo francese Vincent Misrai. Gli interventi verranno seguiti in diretta video da una settantina di urologi giunti da tutta Italia e presenti nella sala congressi dell’ospedale. Sottolinea ancora il dottor Bergamaschi: "Bisogna personalizzare il più possibile la metodica sulla base del paziente al fine di utilizzare nel modo migliore Greenlight. Si devono capire le esigenze specifiche di ogni caso e fare in modo che il malato ottenga dalla tecnologia avanzata i miglior risultati. Il paziente deve esser curato e non solamente operato, dobbiamo ottenere i miglior risultati possibili per la qualità della sua vita e qualità, con una brevissima degenza e la massima riduzione di eventuali complicanze".
Il dottor Bergamaschi, che tra l'altro nel proprio curriculum professionale presenta una lunga esperienza presso l'Istituto San Raffaele di Milano e la vicedirezione dell'Azienda ospedaliera di Melegnano, ha voluto la realizzazione di questo "incontro", proposto a tre anni dall'introduzione del laser GreenLight, e ne puntualizzati alcuni obiettivi: “Quello di GreenLight è un trattamento destinato in futuro all'impiego ambulatoriale, sarà cioè una procedura da effettuare e risolvere in giornata, senza sosta notturna e quindi minor disagio per il paziente, con evidenti risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale. Già oggi dopo soli due giorni i nostri assistiti possono tornare al lavoro”. L’urologo lo può tranquillamente affermare in base a una casistica personale nella quale ha saputo coniugare l'alta efficacia e la sicurezza della strumentazione messa a punto negli Stati Uniti con la tradizionale manualità della migliore scuola chirurgica di casa nostra. Secondo obiettivo. “Ho organizzato il meeting per favorire la diffusione a livello nazionale della specifica metodica, che deve essere rigorosissima sia dal punto di vista scientifico sia clinico. Infatti, elemento principale è la messa a punto, per la prima volta, di linee guida italiane per il trattamento con il laser Greenlight di pazienti affetti da iperplasia prostatica ostruente. Anche per questo, per avere un quadro più generale e diversificato, abbiamo aperto le porte a urologi provenenti dall'estero e che illustreranno le loro esperienze". L'apporto straniero andrà a integrare il confronto tra gli specialisti italiani e il loro scambio di opinioni e di vedute. “Come detto, vogliamo ridurre ulteriormente l'incidenza delle già poche complicanze", sottolinea il dottor Bergamaschi, “e dimostrare con i risultati finora ottenuti, che Greenlight è perfettamente in grado di sostituire la Turp, tecnica che implica sanguinamento, un ricovero di 4-6 giorni (secondo dati del ministero della Sanità) e un più lungo impiego del catetere, che con noi si riduce a poche ore. Per non parlare del rischio emorragico”.
Reggio Emilia costituisce una località geografica potenzialmente in pista di lancio. Infatti è l'unica fermata della linea ferroviaria ad alta velocità sul tratto Milano-Bologna e quindi in grado di servire una vastissima platea di utenti, che in soli 40 minuti, da Milano, e 20 da Bologna, possono raggiungere Reggio. Quindi vi fa riferimento non solo la cosiddetta Area Vasta, che si estende da Modena a Parma, lambendo le province di Cremona, Mantova e Verona, per un totale di due milioni di abitanti, ma anche la popolazione di due importantissime metropoli italiane e sulle quali gravitano numerosi altri centri abitati.
"L’innovativa metodica”, spiega il dottor Franco Bergamaschi, organizzatore dell’incontro che riunisce a confronto i massimi esperti italiani e direttore dell’Urologia del Santa Maria Nuova, “è già in uso da circa tre anni nel nostro Centro a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale. La metodica vanta una mia casistica personale di oltre 200 interventi effettuati con successo e in tutta sicurezza anche in pazienti affetti da malattie cardiovascolari, della coagulazione del sangue e i portatori di stent endocoronarici in terapia con farmaci anticoagulanti e/o antiaggreganti, che non sono più costretti a sospenderli, come avviene con la chirurgia tradizionale. In futuro l’intervento laser si potrà effettuare in ambulatorio e per ora ha già abbattuto le liste di attesa”. Con il laser al triborato di litio o laser verde, l'Unità urologica reggiana, già nota per l'impiego di avanzate tecniche di chirurgia mininvasiva, diventa centro di riferimento non solo per l'Emilia Romagna, dove vanta una capacità operativa di assoluto rilievo, ma per tutto il territorio nazionale proprio per la cura dell'ipertrofia prostatica benigna (IPB), un problema sociosanitario destinato a crescere con l'incremento della popolazione maschile in età a rischio.
Dice il dottor Bergamaschi: “Sono sovente i malati stessi che chiedono il laser perché hanno ascoltato l’esperienza di pazienti già operati con piena soddisfazione. C’è un fitto passaparola. Personalmente ho dedicato la mia vita professionale nella ricerca sulle metodiche alternative alla Turp (la metodica più diffusa in Italia) e ora dopo 200 interventi sono in grado di affermare che il trattamento Greenlight ne è veramente l'alternativo, migliorando anche il modo di approcciarsi al malato. E’ la prima volta che la ricerca ha portato a risultati dal punto di vista dei sintomi superiori o paragonabili a quelli che si ottengono con la Turp, mentre dal punto di vista delle complicanze e del ritorno alla vita normale, il laser è nettamente superiore". Il meeting si aprirà con tre interventi svolti in contemporanea, uno effettuato dal dottor Bergamaschi, l’altro dallo spagnolo dottor Fernando Gomez Sancha e l’ultimo dall’urologo francese Vincent Misrai. Gli interventi verranno seguiti in diretta video da una settantina di urologi giunti da tutta Italia e presenti nella sala congressi dell’ospedale. Sottolinea ancora il dottor Bergamaschi: "Bisogna personalizzare il più possibile la metodica sulla base del paziente al fine di utilizzare nel modo migliore Greenlight. Si devono capire le esigenze specifiche di ogni caso e fare in modo che il malato ottenga dalla tecnologia avanzata i miglior risultati. Il paziente deve esser curato e non solamente operato, dobbiamo ottenere i miglior risultati possibili per la qualità della sua vita e qualità, con una brevissima degenza e la massima riduzione di eventuali complicanze".
Il dottor Bergamaschi, che tra l'altro nel proprio curriculum professionale presenta una lunga esperienza presso l'Istituto San Raffaele di Milano e la vicedirezione dell'Azienda ospedaliera di Melegnano, ha voluto la realizzazione di questo "incontro", proposto a tre anni dall'introduzione del laser GreenLight, e ne puntualizzati alcuni obiettivi: “Quello di GreenLight è un trattamento destinato in futuro all'impiego ambulatoriale, sarà cioè una procedura da effettuare e risolvere in giornata, senza sosta notturna e quindi minor disagio per il paziente, con evidenti risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale. Già oggi dopo soli due giorni i nostri assistiti possono tornare al lavoro”. L’urologo lo può tranquillamente affermare in base a una casistica personale nella quale ha saputo coniugare l'alta efficacia e la sicurezza della strumentazione messa a punto negli Stati Uniti con la tradizionale manualità della migliore scuola chirurgica di casa nostra. Secondo obiettivo. “Ho organizzato il meeting per favorire la diffusione a livello nazionale della specifica metodica, che deve essere rigorosissima sia dal punto di vista scientifico sia clinico. Infatti, elemento principale è la messa a punto, per la prima volta, di linee guida italiane per il trattamento con il laser Greenlight di pazienti affetti da iperplasia prostatica ostruente. Anche per questo, per avere un quadro più generale e diversificato, abbiamo aperto le porte a urologi provenenti dall'estero e che illustreranno le loro esperienze". L'apporto straniero andrà a integrare il confronto tra gli specialisti italiani e il loro scambio di opinioni e di vedute. “Come detto, vogliamo ridurre ulteriormente l'incidenza delle già poche complicanze", sottolinea il dottor Bergamaschi, “e dimostrare con i risultati finora ottenuti, che Greenlight è perfettamente in grado di sostituire la Turp, tecnica che implica sanguinamento, un ricovero di 4-6 giorni (secondo dati del ministero della Sanità) e un più lungo impiego del catetere, che con noi si riduce a poche ore. Per non parlare del rischio emorragico”.
Reggio Emilia costituisce una località geografica potenzialmente in pista di lancio. Infatti è l'unica fermata della linea ferroviaria ad alta velocità sul tratto Milano-Bologna e quindi in grado di servire una vastissima platea di utenti, che in soli 40 minuti, da Milano, e 20 da Bologna, possono raggiungere Reggio. Quindi vi fa riferimento non solo la cosiddetta Area Vasta, che si estende da Modena a Parma, lambendo le province di Cremona, Mantova e Verona, per un totale di due milioni di abitanti, ma anche la popolazione di due importantissime metropoli italiane e sulle quali gravitano numerosi altri centri abitati.