Precisazioni del S. Maria in merito alla conclusione della vertenza sul bambino che presentava, alla nascita, una ''distocia di spalla''
Reggio Emilia, 11 Gennaio 2007
L’Ospedale S. Maria Nuova desidera intervenire sulle notizie e sulle considerazioni che la stampa reggiana ha riportato, in data odierna, in riferimento alla recente conclusione della vertenza iniziata nell’anno 2000 riguardante un bambino che presentava, alla nascita, una “distocia di spalla”.
Si intende precisare che la nascita, erroneamente ricondotta dagli articoli all’anno 2000, è avvenuta nell’Aprile del 1996.
La sentenza favorevole alla famiglia del bambino, cui gli articoli fanno riferimento, è intervenuta solo recentemente a concludere un processo civile durato sei anni.
In questo periodo di tempo sono stati più volte lette ed ascoltate le perizie medico-specialistiche - sia di parte che d’ufficio - tutte concordi sulla non colpevolezza della struttura e dei professionisti interessati.
Il bambino ha certamente sopportato una evenienza che, nella letteratura medica, è citata quale complicanza imprevedibile quanto ineliminabile una volta che, durante il parto, questa si instauri.
Il risarcimento interviene oggi non tanto a condanna dell’operato dei professionisti del S. Maria Nuova quanto a ristoro complessivo della patologia contratta, vista l’oggettività dell’evento ed a compensazione di una indubitabile ripercussione negativa anche di tipo economico che la famiglia ha dovuto affrontare.
Nel rispetto della sentenza emanata, non pare pertanto corretto parlare di malasanità e di errore. Risulta, invece, che il verdetto sia stato finalizzato all’obiettivo di una bonaria composizione degli interessi che, nella causa, erano in gioco.