La direzione dell'ASMN di Reggio Emilia non ha mai sottovalutato il problema della sicurezza in ospedale

Reggio Emilia, 14 Febbraio 2006

In merito all’aggressione notturna occorsa all’infermiera di guardia presso la Struttura di Neurologia dell’ASMN di Reggio Emilia nella serata di Sabato 11 Febbraio, il Direttore generale dell’azienda ospedaliera, Ivan Trenti, prende posizione:
Innanzitutto preciso che ritengo l’episodio estremamente grave: la prima preoccupazione è stata naturalmente accertarmi delle condizioni della nostra infermiera, condizioni per fortuna non gravi ed in via di miglioramento.
In secondo luogo non voglio sottrarmi alle osservazioni delle organizzazioni sindacali, alle quali replico che è sbagliato e ingiustificato permettersi di “interpretare” il grado di attenzione della direzione sul tema della sicurezza. In questo senso ho il supporto di quanto è stato fatto in questi anni e la dichiarazione di disponibilità che il direttore amministrativo ha formulato al momento dell’incontro con le stesse organizzazioni sindacali: cioè di voler continuare a lavorare per affrontare in modo adeguato il problema

Infatti, il tema della sicurezza all’interno del SMN è da sempre oggetto di forte attenzione e di investimenti significativi, come peraltro riconosciuto anche dai sindacati.
In proposito, si ricordano le principali misure adottate in tema di sicurezza e di vigilanza dentro e fuori il SMN:

- sono presenti ogni giorno a partire dalle h. 20.30 due guardie giurate una delle quali fa la ronda sia per l’interno della struttura che per i cortili esterni mentre l’altra presidia il pronto soccorso pediatrico (sino alle 22.30) e quello generale (dalle 22.30 sino al termine del turno);
- le due guardie sono dotate di telefoni portatili per favorire la comunicazione interna;
- buona parte dell’area ospedaliera è coperta da videosorveglianza, con particolare riguardo ai luoghi che nelle ore notturne sono meno frequentati;
- le immagini riprese dalle telecamere sono monitorate in tempo reale dall’istituto di vigilanza il quale mette a disposizione una pattuglia di pronto intervento in caso di necessità;
- presso il posto di polizia è presente un poliziotto e la Questura assicura normalmente la copertura di tutti i turni di guardia.

Con ogni probabilità, nell’episodio accaduto, sono state evitate ulteriori possibili complicazioni proprio perchè i sistemi di sicurezza ordinaria hanno funzionato. Infatti, sono passati solo pochi minuti dal momento dell’aggressione della dipendente da parte di uno dei pazienti ricoverati, a quello in cui sono giunti un poliziotto ed una guardia giurata, i quali hanno provveduto a mettere in atto tutte le misure necessarie per riportare la situazione alla normalità.

Nell’incontro sindacale svoltosi in data di ieri presso la sala riunioni della Direzione Generale in Viale Risorgimento, incontro già previsto da tempo su altri argomenti, il Direttore amministrativo – a seguito di una preliminare ed approfondita disamina con il Direttore generale, il Direttore sanitario ed il Direttore operativo - ha introdotto, in considerazione della gravità dell’episodio, il tema della sicurezza come primo argomento, annunciando l’intenzione di proporre ulteriori misure di vigilanza, alcune di esse già presentate in precedenti incontri. Si è concordato di presentare entro alcuni giorni una proposta, da condividere, e di approfondire successivamente le varie tematiche inerenti la sicurezza, ipotizzando eventualmente la costituzione di un gruppo tecnico composto dai Rappresentanti aziendali sindacali e dai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
Poichè è giusto e possibile migliorare ancora, diverse misure di sicurezza sono al vaglio della Direzione.
Voglio pertanto assicurare i nostri dipendenti e le organizzazioni sindacali” dichiara ancora il Direttore generale, “che faremo quanto possibile per garantire maggiore sicurezza, ma siamo pure consapevoli che, purtroppo, non si potrà mai prevedere e prevenire tutto, anche perché l’ospedale non può essere blindato”.