Importante convegno sul trattamento del carcinoma della prostata

Reggio Emilia, 9 Giugno 2006

Una giornata dedicata al trattamento del carcinoma prostatico, una delle più frequenti neoplasie nel sesso maschile, si svolge oggi, 9 Giugno 2006, presso l’Hotel Classic di Reggio Emilia, con la partecipazione dei maggiori esperti italiani.
L’evento, organizzato dalle unità operative di Oncologia ed Urologia del Santa Maria Nuova, nasce dall’esigenza di focalizzare l’attenzione sulle dimensioni della patologia anche in relazione alle necessità assistenziali ed ai costi sociali che ne derivano. Verrà fatto il punto sulle più aggiornate conoscenze scientifiche e sugli aspetti più rilevanti relativi alla fase di diagnosi e di terapia della malattia, sia delle forme localizzate , sia di quelle avanzate.
La maggior parte dei registri tumori rileva, oggi, un aumento dell’incidenza del carcinoma prostatico anche se – per fortuna - la mortalità non è aumentata.
Nella nostra provincia, dal 2000 al 2003, si sono verificati 1064 nuovi casi ed i morti per carcinoma prostatico sono stati 270, con una prevalenza di 1723 pazienti, portatori o guariti, in provincia di Reggio Emilia (fonte dati: Registro Tumori di Reggio Emilia).
Il carcinoma prostatico si rivela così la seconda neoplasia più frequente dopo il tumore polmonare.
Tale patologia prostatica, che può assumere caratteristiche invalidanti, colpisce una fascia di età prevalentemente anziana che, come tale, è spesso interessata da altre patologie e presenta un’accentuata complessità assistenziale e di gestione sociale. Il trattamento clinico della malattia e la gestione delle eventuali complicanze richiedono impegno e risorse.

I numeri confermano, anche a Reggio Emilia, la caratteristica di potenziale curabilità o almeno di controllo della malattia e questo stimola i professionisti e l’intero sistema sanitario a cercare sempre migliori forme di assistenza per i pazienti coinvolti; aggiungiamo che la sensibilità nei confronti della prevenzione è notevolmente aumentata.
La diminuzione degli indici di mortalità è confortante. Viene riportata una riduzione dei decessi per tale neoplasia non solo negli Stati Uniti (nel 2006 è passata dal 2° al 3° posto nelle cause di morte) ma anche in alcuni paesi europei, tra i quali l’Italia. I malati sono diagnosticati in tempi più precoci e seguiti con sempre maggiore efficacia, anche nella fase avanzata.
D’altra parte l’aumento delle aspettative di vita genera delle esigenze assistenziali e delle necessità di cura globale che superano quelle di un decennio fa.
Molti sforzi vengono e verranno concentrati sull’obiettivo di ottimizzare le terapie e di creare precorsi diagnostico-terapeutici condivisi. Il convegno odierno vede radunati alcuni tra i maggiori professionisti del panorama nazionale. Oltre agli oncologi ed agli urologi, sono presenti i radiologi, gli epidemiologi, i radioterapisti, gli anatomopatologi.
Seguendo le più recenti tendenze evolutive della medicina, il Santa Maria Nuova privilegia lo sviluppo di collaborazioni interdisciplinari tra specialisti e l’evento si colloca anche in questa prospettiva.

Programma del convegno

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