Il Quattrocento

Il passaggio di Reggio sotto gli Estensi, avvenuto nel 1409, segna l’inizio di un periodo di pace.

All’Ospedale di Santa Maria Nuova vengono confermati i privilegi di cui godeva in precedenza. Ciononostante restano numerose le necessità interne e i bisogni manifestati dalla comunità reggiana.

Alcune donazioni di privati aiutano l’ospedale a fronteggiare i suoi compiti.

Il dottor Luca Cantarelli, bibliofilo, nel 1437 lascia all’ospedale alcuni suoi beni, mentre seguono nel 1443 il lascito di Giovanni dè Pinotti e nel 1469 quello di Giacomo della Palude. Considerevole l’eredità lasciata all’ospedale nel 1493 dal conte Cristoforo Rascazzi. [Foto]

Nonostante la generosità di molti privati, la situazione generale degli istituti di assistenza cittadina rimane piena di problemi.

Per migliorare l’efficienza di questi istituti interviene il Comune che propone di unificare alcuni ospedali non più in grado di assolvere in modo autonomo alla propria funzione. Dopo numerose e opposte ipotesi, solo nel 1542 si stabilisce che l’Ospedale di San Matteo doveva accogliere gli orfani e le loro madri, mentre all’Ospedale di Santa Maria Nuova avrebbero trovato ricovero esclusivamente gli infermi.