Il Cinquecento

Nel 1571 l’imperatore d’Austria Massimiliano II concede al Collegio dei Medici di Reggio il privilegio di conferire lauree in medicina e filosofia.

A quell’epoca la misura della professionalità non poteva essere disgiunta dalle conoscenze  di tipo filosofico-morale.

Il diploma imperiale attribuiva al titolo di laurea reggiano una dignità (stessi privilegi e prerogative, stessi onori e riconoscimenti) pari a quella dei titoli che venivano rilasciati dalle facoltà mediche di Bologna, Padova, Pavia, Vienna, Parigi, Ingolstadt, di gran lunga le più importanti del continente europeo.

L’insegnamento impartito dal Collegio dei Medici è da subito caratterizzato da uno stretto legame con l’ospedale, presso cui si svolgono le esercitazioni universitarie, in contrapposizione con l’insegnamento domiciliare impartito in quasi tutte le università italiane fino alla fine del Settecento.

Inoltre, l’ospedale  a fronte del progressivo qualificarsi dell’esperienza chirurgica – ciò che accadeva giusto in quell’arco di anni – cominciava a presentare una casistica ed a fronteggiare problemi di cura che costituivano la base di un più vasto e articolato apprendimento scientifico.