Il Novecento
Cessata la guerra 1915-18 s’impose il problema della nuova sede.
Nel 1921 fu presentato il progetto Vandone che prevedeva la costruzione dell’Ospedale al Mirabello per 580 malati.
Il progetto non fu mai realizzato, mentre si continuò ad ampliare il vecchio ospedale con la costruzione di molti reparti indipendenti, corrispondenti alla nascita delle nuove specialità (dermatologia, oculistica, ortopedia, otorino, pediatria).
Finita la seconda guerra mondiale l’Amministrazione dell’Ospedale metteva a disposizione dei fratelli Gallinari un terreno di sua proprietà sul quale essi progettavano di costruire a loro spese il nuovo ospedale.
I lavori iniziarono nel 1945 su progetto dell’architetto Enea Manfredini, ma si interruppero nel 1952 con la morte di Alfredo Gallinari.
Dopo alcuni anni di sospensione dei lavori, nel 1955 l’Amministrazione dell’Ospedale decise di proseguire l’impresa.
Il nuovo ospedale venne inaugurato nel 1965.
Lo stesso si presentava con struttura a “monoblocco”, articolata in tre edifici paralleli congiunti tra di loro da apposite “manichette”.
A seguito dell’emanazione della c.d legge “Mariotti” (L. 132/68) l’Ospedale di Reggio Emilia fu classificato Ente Ospedaliero Provinciale. Nell’anno 1972 al monoblocco si aggiunse un ulteriore padiglione denominato “Lazzaro Spallanzani”, sede – sino a quella data – di un ospedale sanatoriale. Tale edificio insiste in area ospedaliera e, stante l’ubicazione, è stato gradualmente utilizzato quale sede di Servizi e Divisioni ospedaliere.
Risale a quegli anni anche l’annessione al Santa Maria Nuova di ulteriore padiglione sito in Albinea, sede di due divisioni ospedaliere (geriatria e lungodegenza) e l'attivazione di una stretta collaborazione con l’Ospedale S. Anna di Castelnuovo Monti, ancora oggi sede di un reparto cardiologico di riabilitazione e di terapia intensiva annesso all'U.O. di Degenza Cardiologica del S. Maria Nuova.
In ottemperanza alla legge di riordino istitutiva del SSN (L. n. 833/78), dall’1.1.80 l’Ente Ospedaliero Provinciale S. Maria Nuova è stato ridefinito in Servizio Assistenza Ospedaliera ed è confluito nell’Unità Sanitaria Locale n. 9 (associazione dei Comuni di Reggio Emilia, Cadelbosco Sopra, Vezzano sul Crostolo, Albinea, Quattro Castella e Bagnolo in Piano).
A sensi del Decreto Legislativo n. 502/92, modificato ed integrato con Decreto Leg.vo 517/93, la Giunta della Regione Emilia – Romagna, dall’1.7.94, ha poi istituito l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia alla quale è stata trasferita la gestione delle funzioni e delle attività esercitate dalle soppresse UU.SS.LL. provinciali. Nell’occasione l’Arcispedale S. Maria Nuova, quale presidio con autonomia economica finanziaria, è confluito nella predetta Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia.
Risale a quell’epoca (fine settembre 1993) la chiusura del padiglione ospedaliero di Albinea (ora sede di RSA), ed il contestuale trasferimento della divisione di Geriatria e di Lungodegenza (ridefinita in divisione di Neuropsicogeriatria) presso il padiglione Marchi , ubicato all’interno dell’area S. Lazzaro, già sede manicomiale.
Dall’1.1.95, con atto di G.R. n. 6117/94 ed a sensi della L.R. n. 19/94, è stata deliberata la costituzione dell’Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia in “Azienda Ospedaliera” di Reggio Emilia, alla quale è stata trasferita la gestione delle strutture che formavano l’Arcispedale S. M. N.(Ospedale S. Maria Nuova, Ospedale Lazzaro Spallanzani e Villa Marchi). Tale ultimo edificio è stato successivamente dismesso e le attività ivi svolte sono state trasferite all’interno del SMN (la chiusura del padiglione è avvenuta nell’aprile 98).
- è sede di dipartimento di emergenza, è dotata della Centrale Operativa di Coordinamento Provinciale per le Emergenze “118”
- eroga le attività di diagnosi e cura in oltre 30 discipline alcune delle quali dotate di terapia intensiva (UTIC, Rianimazione, Neonatologia)
- eroga inoltre attività di servizio riconducibili a oltre dieci discipline, di prevalente orientamento laboratoristico e radiologico-radiodiagnostico. E’ dotato di Servizio di Fisica Sanitaria, di Servizio di Pronto Soccorso, Radioterapia ecc.
- dispone delle principali tecnologie, tra cui TAC, RM, Acceleratore Lineare, Diagnostica Coronarografica, Analizzatore Sequenziale Multiplo, Gamma Camera Computerizzata, PET, ecc.
- svolge funzioni di rilevante interesse per l’intero bacino di utenza provinciale, tra cui: neuropsichiatria infantile, angiologia, radioterapia oncologica con attrezzature per erogazione di fotoni e elettroni ad alta energia, videochirurgia endoscopica toracica ed addominale, centro procreazione assistita, microchirurgia della sordità e chirurgia dell’impianto cocleare, diagnostica coronarografica ed indagine emodinamica, unità per le disabilità neuromotorie dell’età evolutiva, ematologia, eondocrinologia.
- attività di chirurgia funzionale presso l’U.O. per la Riabilitazione delle gravi disabilità neuromotorie infantili e il connesso funzionamento del collegato centro Spina Bifida
- attività di neurochirurgia con a Reggio una funzione integrata nella U.O. di Neurochirurgia di Parma.
Dal punto di vista strutturale, va rimarcato che è stata recentemente completata, con appositi fondi finalizzati, la costruzione di un nuovo padiglione destinato a sede dell’U.O. di Malattie Infettive (fine anno 1999), ora utilizzato anche dal Day Hospital Ematologico.
Inoltre, deve essere soprattutto rimarcato che attualmente è in fase di completamento un monoblocco avente 5 livelli oltre al seminterrato che si affianca all'ala est dell'ospedale esistente.
E' in fase di completamento anche un edificio anteriore che si eleva per soli due livelli anch'esso posto ad est del monoblocco. Ne conseguirà la dismissione dell’Ospedale Spallanzani.
Al fine di assicurare una migliore rispondenza alle esigenze di servizio e di ottemperare alle disposizioni normative in materia di sicurezza, nel corso degli anni, sono stati effettuati anche all'interno dell'attuale monoblocco e dei padiglioni circostanti significativi lavori -non ancora terminati, di ristrutturazione, di riadattamento murario e di ampliamento. Si citano sale operatorie, bunker, struttura poliambulatoriale, nuova piscina per il Recupero Funzionale, nuova sede U.O. di Oncologia.