Screening per la prevenzione dei tumori della mammella
Screening prevenzione e diagnosi precoce dei tumori della mammella
Lo screening per la prevenzione e diagnosi precoce dei tumori della mammella riguarda tutte le donne dai 45 ai 74 anni. Secondo la letteratura e l’esperienza internazionale, infatti, è questa la fascia di età che può ottenere i maggiori benefici da un programma di prevenzione che, grazie alla mammografia, permette la diagnosi precoce di eventuali tumori alla mammella. Tutte le donne di questa fascia di età - circa 840 mila in Emilia-Romagna - sono chiamate ad eseguire l’esame in Centri specializzati delle Aziende sanitarie: ogni anno, le donne dai 45 ai 49 anni; ogni due anni, le donne dai 50 ai 74 anni. All’interno del programma, la mammografia e gli eventuali accertamenti successivi sono gratuiti. Il programma si fa carico di garantire la continuità del percorso di diagnosi e delle eventuali cure, favorendo, quando è necessario intervenire, trattamenti chirurgici conservativi.
Come avviene l’invito a partecipare al programma di screening?
Che cos’è la mammografia?
La mammografia è un esame radiologico della mammella ed è il più efficace per diagnosticare precocemente i tumori al seno.
Quali sono le modalità del test mammografico?
Perché sottoporsi a questo esame?
Perché permette di individuare eventuali lesioni di piccole dimensioni, ancor prima che le si possa sentire al tatto.
A che età e con quale frequenza si fa la mammografia?
Per estendere i benefici della diagnosi precoce che si sono dimostrati fin dall’avvio del programma di screening (dal 1996), dall’1 gennaio 2010 il programma è esteso a nuove fasce di età. Con una lettera spedita dalla propria Azienda Usl, la mammografia ora viene proposta: ogni anno alle donne dai 45 ai 49 anni, ogni due anni alle donne dai 50 ai 74 anni.
Quanto costa?
Questo esame è gratuito, così come gli eventuali accertamenti diagnostici successivi.
La mammografia è dolorosa o pericolosa?
Poiché per eseguire bene l’esame bisogna comprimere le mammelle, alcune donne provano un certo fastidio, che però dura solo pochi attimi. La quantità di raggi X utilizzati nella mammografia è molto bassa, grazie anche alle apparecchiature moderne utilizzate e controllate costantemente. Quindi, i rischi ipotetici sono trascurabili e, in ogni caso, di gran lunga inferiori ai vantaggi della prevenzione.
Dopo quanto tempo e con quali modalità viene comunicato l’esito?
Durante l’esecuzione dell’esame non è prevista la visita medica; la mammografia viene valutata separatamente da due medici radiologi per garantire una maggior accuratezza nella diagnosi. Questa doppia valutazione può allungare i tempi di risposta. Se l’esito è negativo, se cioè non evidenzia problemi, la risposta è comunicata per lettera entro un mese dall’esame. Se la mammografia fornisce un esito positivo o dubbio, la donna viene contattata telefonicamente per eseguire gli accertamenti diagnostici necessari e per programmare le eventuali cure. Tutto il percorso di diagnosi e cura è gratuito.
Quali sono i limiti della mammografia?
La mammografia, come tutte le tecniche diagnostiche, ha limiti legati alla metodica stessa, per difficoltà di interpretazione delle caratteristiche del tessuto della mammella o perché la lesione è talmente piccola da non essere riconoscibile dal mammografo. Grazie al costante monitoraggio della qualità tecnica e della lettura, quando è presente un tumore, anche molto piccolo, nell’80% circa dei casi viene rilevato. È raro (circa 1 donna ogni 1.500 che fanno la mammografia), ma tuttavia è possibile che, dopo una mammografia dall’esito negativo e prima del controllo successivo, si possa sviluppare un “tumore di intervallo”. È dunque molto importante, per ogni donna, prestare attenzione ad eventuali cambiamenti del seno nell’intervallo di tempo tra due esami mammografici e riferirli tempestivamente al proprio medico di fiducia. E’ anche possibile ed inevitabile che si scoprano tumori molto piccoli ma a lenta crescita (circa il 10%) che non avrebbero fatto in tempo a mettere a rischio la salute della donna; purtroppo non si hanno tecniche che permettano di discriminare fin dall’inizio quali tumori progrediscono e quali no.
Dove si effettua la Mammografia di screening?
Ospedale San Sebastiano di Correggio - Via Mandriolo Superiore, 11 - Correggio
Ospedale Civile di Guastalla - Via Donatori di Sangue, 1 - Guastalla
Ospedale Franchini di Montecchio - Via Barilla, 16 - Montecchio
Ospedale Magati di Scandiano - Via Martiri della Libertà, 6 - Scandiano
Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia - Viale Risorgimento, 80 - Reggio Emilia